RE+BUILD

CONVENTION NAZIONALE SULLA RIQUALIFICAZIONE E GESTIONE SOSTENIBILE DEI PATRIMONI IMMOBILIARI

Palazzo Congressi Riva del Garda 17 + 18 +19 settembre 2012 




Tre giorni, oltre ottanta relatori, per la prima convention nazionale dedicata alla riqualificazione e gestione sostenibile dei patrimoni immobiliari. Un parterre internazionale notevole, che vede a Riva del Garda i maggiori esperti mondiali del settore, da Nils Kok a Sergio Tirado Herrero, da Thomas Beyerle a Gay J. Saulson, da Rod Janssen a Fraser Thompson.

La rivalorizzazione di un immobile contribuisce a migliorare efficienza, prestazioni e aumentare il valore sul mercato.



VALORIZZARE I PATRIMONI IMMOBILIARI: RIDARE VALORE AL VALORE.

Esistono oltre 2 miliardi di metri quadri da riqualificare in Italia con la possibilità di creare occupazione, spingere il mercato immobiliare e raggiungere obbiettivi di sostenibilità richiesti dalla Comunità Europea.

"In Italia si riscontrano oltre 450 miliardi di euro di edifici che necessitano di interventi di riqualificazione, una grande occasione per rilanciare il Paese – afferma Gianluca Salvatori, presidente Progetto Manifattura – Rebuild presenta esperienze reali, come quello di Coop Italia, di Ikea, delle USL di Arezzo e di Rimini, per far toccare con mano le opportunità che sono offerte dal mercato della riqualificazione."
"REbuild vuole essere uno stimolo per costruire un intero settore che oggi giace in una profonda crisi economica."
Più del 70% di energia viene consumata nella fase di vita di un immobile, non durante la sua costruzione. Migliorare l'efficienza dell'edificio e ridurre i consumi, significa risparmiare emissioni e denaro.
Le migliori pratiche italiane e internazionali e le soluzioni riguardanti la gestione e la conduzione sostenibile dei patrimoni immobiliari, sono state le protagoniste della tre giorni rivana REbuid, in un confronto innovativo che guarda al futuro del settore immobiliare con occhi nuovi, in gradi di cogliere le potenzialità di un fenomeno in grado di rivoluzionare il presente.




"Le norme europee oggi spingono il mercato della sostenibilità, verso una nuova politica di miglioramento delle condizioni di un patrimonio immobiliare datato – spiega Thomas Miorin, direttore di Habitech - stiamo andando incontro ad un cambio di paradigma nel mercato immobiliare che dovrà in tempi rapidi diventare sostenibile, nella costruzione, nella gestione e nella conduzione; questo fenomeno non solo migliorerà lo stato del patrimonio immobiliare, ma contribuirà a creare milioni di posti di lavoro e ridurre la spesa pubblica per il mantenimento di strutture datate."
L'Unione Europea ha stabilito la necessità di ridurre le emissioni del 20% entro il 2020 e dell'80% entro il 2050. Una sfida importante, se si considera che il patrimonio immobiliare italiano sia il secondo più vecchio d'Europa, dopo la Germania.


Il tema della riduzione dei costi pubblici e del miglioramento dei servizi al cittadino è caldo.
All'interno della convention sono stati presentati testimonianze di modelli di eccellenza virtuosi e replicabili, che dimostrano come migliorando le prestazioni energetiche significhi anche migliorare i servizi al cittadino, la produttività aziendale e la salubrità di chi vive gli spazi.

REbuild è anche stata la sede per fare il punto sul mercato delle certificazioni Leed Eb: O&M in Italia, che rappresenta un'ulteriore opportunità competitiva per l'immobile riqualificato.
Scegliere di certificare il proprio immobile significa garantire il livello di prestazioni raggiunte in termini di salute umana e ambientale sulla base di diversi parametri che vanno dallo sviluppo sostenibile del sito, al risparmio del consumo di acqua, dall'efficienza energetica, alla scelta dei materiali e alla qualità ambientale all'interno dell'involucro, tenendo conto dell'intero ciclo di vita dell'edificio.
Infine, chi sceglie di far lavorare i propri dipendenti in immobili riqualificati e certificati viene premiato anche dalla diminuzione delle quote di assenteismo e dalla maggior produttività. Gli spazi lavorativi più confortevoli, infatti, favoriscono il benessere degli occupanti perché qualitativamente migliori dal punto di vista della vivibilità e della salubrità.


Fonti: 
RE+BUILD Press

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